Un post al mese: per vedere come va, per raccontare quello che mi è successo, per spaziare e fare i conti con il sito, con me stessa, con la realtà. Qui vi racconto aprile 2020.
53 giorni sono passati in balia dell’improvvisazione. Eppure non sempre improvvisando ci si azzecca, anzi: errori, danni, strategie fallimentari, e una spirale che porta giù. Oggi salta un concerto, finisce un mese, e ci riprovo ancora, pur consapevole di tanto
Lo stato di crisi perdura: è il giorno 52, è mercoledì e io mi rendo conto che scegliere non so, non so ancora, per lo meno. Il percorso è vertiginoso e fa malissimo, il tempo che perdo a ragionarci su forse lo è altrettanto
Giorno 51: doppiato, e superato, il giro di boa dei 25. Il panorama è del tutto nuovo, c’è un ponte, chissà come sarà la sponda a cui approdare. Per ora vedo solo uno specchio di quel che era prima, e allora niente, tocca concentrarsi sul ponte, sperare che tenga.
È il giorno numero cinquanta, fa un po’ impressione ma ormai siamo abituati a stare qui, e allora recupero un pensiero dei primissimi giorni, e provo a parlare di amore, di abbracci e formine di biscotti.
Giorno numero 49, una domenica rilassata che va riempiendosi di bellezza e casa e affetti. Ho molti pensieri che fanno a botte con le inquietudini, accarezzo tronchi d’ulivo e li trovo incoraggianti
È il 25 aprile, il primo della storia in quarantena. Ma è anche sabato, e tutto è più leggero tra tricolori, fragole, giornali, cioccolato, un sacco di amici e tanta, tanta resistenza
Dopo essere cascati nell’abisso, risale è dura: la girandola dei pensieri è piena di frammenti che portano e ripensare, ripensarsi. E non c’è più nemmeno una certezza, solo molta, moltissima ansia
Oggi è una giornata che sembrava innocente, e invece diventa nera, e cerco e non trovo, o forse ho trovato e quel che vedo spaventa: un muro.
Incognite, mare, sorprese, tempo che scorre e Primo Levi: c’è tutto questo, e un sacco di roba in più, nell’ennesima giornata grigia di una quarantena che oggi tocca il giorno numero 45.