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Alessandra Chiappori

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!

Avevo una sciarpa damascata avvolta intorno alle spalle per il freddo che c’era in casa, gli occhiali, quelli con le lenti per stare davanti al pc, ero seduta alla scrivania a lavorare, come ho fatto tante, tante volte prima e dopo quel giorno. Era il 16 dicembre 2016, pomeriggio, c’era la luce sullo sfondo, sarà stato più o meno come ora. Era l’ultimo giorno dei miei 29 anni, un pomeriggio in cui le ore passarono senza che mi ricordi bene cosa avevo fatto – forse sbobinato delle interviste -, e in cui so di certo che a un certo punto scattò la sera, arrivò la mia amica e finì con due Leffe, come se all’improvviso, alle soglie dei 30 anni, avessi imparato a reggere due birre rosse. La testa, in effetti, un po’ mi girava, ma era tutto uguale a prima: il locale, la gente, io, la mia amica. Però…