Stoloni: radici, che camminano sotto terra, e la vita prosegue, la vita si prende spazio. Oggi imparo questa parola mentre trapiantiamo delle fragole in vaso, in attesa di rispostarle ancora in quello che dovrebbe essere il mio orto di prova. Ma oggi è anche Pasquetta, e non c’è grigliata, per fortuna dello spirito non c’è nemmeno il sole. Giornata stupidina, mi ricorda la Pasquetta dell’anno scorso, solo che eravamo in gruppo, eravamo nella normalità.

Oggi è Pasquetta 2020 e in questo strano periodo di quarantena mi sveglio presto, non ho dormito, l’ansia di ieri è ancora in circolo. Scopro che il lievito è inacidito, segno dei tempi? Cerco di rimediare, intanto ascolto cerco una puntata di Radio Ohm che mi interessa, sarà ospite Alice Avallone, manca poco ormai all’uscita di Back To The Future. Mentre mi verso un’avvolgente moka da 4 sento voci amiche, persone che conosco, mi prende una nostalgia grande della mia vita precedente, dei volti, della scansione del tempo e degli eventi. Chissà: tutto sospeso.

Mi metto a scrivere, è un grande sfogo ma non basta. Vestiti comodi, situazioni comode, piccole riparazioni, piccole cure: un po’ leniscono, ma fuori resta nuvoloso, tempo lento di una mattinata difficile. Poi, le cose da fare: si sciogle questo grumo che sa di serate di Natale e santo Stefano, di malinconia inespressa e mal celata, di fastidio cosmico nello stomaco. È come se il pomeriggio si aprisse, anche se non c’è il sole. Ci sono le piante, però, e vanno estratte senza danneggiare le radici. Oggi è un po’ così, semplice e senza pretese: un ritorno a queste radici che ci sono sempre state, normalità.

Le fragole nei vasetti, la gambarossa che si è presa lo spazio tra il cemento e le rose rampicanti. E la salvia, le foglie enormi e sane, che raccogliamo, un ramo di orchidea che cede sotto il peso dei fiori che stanno per aprirsi, enormi, piante grasse, brocche di rame nascoste dai cespugli, gatti che aspettano, rane che sguazzano, verdi come le foglie di questa primavera che ormai ha preso il sopravvento. Ritrovare il ritmo. Ritrovare le radici, e stare attenti a non rovinarle, a non romperle.

Provarci anche tra gli amici, in una chat per ridere e fare finta che sia una Pasquetta tutto sommato normale. Sei finestre, risate e sfondi cangianti, cani che vogliono coccole, luci che scendono, chiacchiere, parvenza di normalità. Risate, affetti che mancano. Provo a fare una videochiamata a un amico che mi ha appena inviato un racconto. «Mi ricorda Buzzati», scrivo dopo averlo letto. «Belin sono in bagno» è il messaggio che arriva dopo aver tentato di chiamare. Mi metto a ridere da sola, e continuo, perché poi arriva Jurassick Park, conversazioni idiote, l’incipit geniale di Fruttero e Lucentini per La verità sul caso D., messaggi nella notte, risate, tranquillità ritrovata. Abbiamo scavalcato la malinconia del Natale-SantoStefano di Pasqua. Torniamo nel tempo della pandemia.

Torniamo in un tempo che non so e non capisco, che un po’ mi inquieta. «Ho paura – mi leggo scrivere via messaggio – ma alla 92enne non posso dirlo, devo tranquillizzarla». Stanno per fiorire le rose, maggio arriverà, spero che nonna possa tornare a vederle, spero che questo tornare alle radici resti, e si faccia voce, guida, strada. Intanto sono le dieci passate di sera, la via è deserta, passa un signore col cane, intorno l’aria è immobile: solo le rane, in concerto, gracidano come se fosse una sera di aprile come tutte le altre.

Non trovo la canzone per oggi: ne ho sentita una radio ma come un’interferenza ce n’è un’altra che mi porta lontano dal titolo. Can’t stop loving you, Phil Collins

Well, I could say everything’s alright
And I could pretend and say goodbye
But that would be lying…

Leggi tutte le giornate del mio diario di quarantena: 25 giorni a casa.

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Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!