Ho scritto innanzitutto il titolo, “Lorenzo e Primo Levi: storia di un’amicizia”, e mi è sembrato che raccontasse già moltissimo. Perché di Lorenzo abbiamo solo il nome, mentre Primo è Primo Levi, sappiamo benissimo chi è. Non conosciamo, invece, la storia di questa amicizia. A esplorarla e dedicarle un libro che reputo tra le migliori letture del 2024 appena iniziato è stato Carlo Greppi. Un uomo di poche parole. Storia di Lorenzo che salvò Primo è stato pubblicato da Laterza nel 2023 e ha avuto il giusto e meritato successo che un’opera del genere si merita. Non so perché l’ho tenuto mesi lì, nella pila delle cose da leggere, ma per fortuna, complice una scusa di lavoro e il Giorno della Memoria, l’ho scoperto ora, e ne sono felice. Provo a raccontare perché è un libro che dovrebbero leggere tutti proprio oggi, 27 gennaio 2024, Giorno della Memoria: sono da…
A ottobre 2023 ho fatto un viaggio condensando più tappe. L’elemento comune? Italo Calvino. Quando ho organizzato l’itinerario non sapevo ancora che alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma sarebbe stata ospitata una mostra che avrebbe costituito un tassello ulteriore della mia esplorazione. Non solo: la mostra inaugurava proprio quando io mi sarei trovata a Roma. Con una sorpresa: la presenza della figlia di Italo Calvino, Giovanna. Ecco perché non potevo mancare a Lo sguardo dell’archeologo, un percorso espositivo che si incastra benissimo con due altre caratteristiche del luogo dove è allestito. La prima: la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma ospita un museo permanente, si chiama Spazi Novecento ed è liberamente visitabile non solo da studenti e fruitori della Biblioteca. È un percorso che, come ben sottolinea il nome, ripercorre le vite di tantissimi scrittori del Novecento attraverso manoscritti, lettere, ma anche oggetti che hanno caratterizzato la vita – la scrittura,…
Non so se a Calvino sarebbe piaciuto, so che a sua moglie Chichita, di sicuro, no. Lettere a Chichita è un volume uscito in questo 2023 di omaggi e recuperi calviniani, lo ha curato Giovanna, la figlia, e ha lo straordinario pregio di fornirci del materiale finora inedito. Si tratta di un epistolario, datato tra il 1962 e il 1963, tra Calvino e quella che di lì a poco, dopo averla conosciuta a Parigi in casa di amici, diventerà sua moglie. È un epistolario con una sola voce, quella di Italo Calvino. Questo non è poco. Si tratta infatti della voce che sta dietro allo scrittore, di un Italo che racconta le sue giornate, i suoi problemi, il suo amore, ma anche tanta politica, situazioni professionali, e la propria evoluzione nel leggere la realtà. Credo stia proprio qui il valore documentario di queste lettere che oggi possiamo aggiungere ai materiali…
A volte per Natale – e per il compleanno, io che sono nata a una settimana dalla Vigilia – preparo una lista libri e aspetto che amici e parenti entrino in libreria e chiedano qualcosa che so già mi piacerà, perché l’ho scelto io, e me lo portino impacchettato. Però, sono sincera, quando faccio così mi perdo tutta la sorpresa. Quella di sapere che qualcuno ha ragionato e meditato su che libro regalarmi, e quella di fare ingresso in una storia di cui non conoscevo l’esistenza, o a cui non avevo pensato. Il Natale scorso è successo con Una famiglia moderna di Helga Flatland: è stato un regalo inaspettato e gradito, e una lettura che mi ha detto e mi ha dato qualcosa. Perché, diciamocelo, i libri che riescono a depositare qualcosa di sè nei nostri pensieri e nel cuore sono libri che hanno una carica in più, e davvero…
Conoscevo Serenella Iovino perché, facendo ricerca per la tesi di dottorato, avevo già incontrato qualche suo scritto su Calvino, e conoscevo Italo Calvino’s Animals, testo da cui ha avuto origine Gli animali di Calvino pubblicato in questo 2023 da Treccani e da me prontamente acquistato al Salone del libro, con tanto di dedica dell’autrice. Autrice alla quale ho spiegato che un intero capitolo della mia tesi sulla spazialità in Calvino era dedicato agli uccelli. La questione dello sguardo dall’alto, il terrazzo di Palomar, gli storni, il Barone… Insomma, ora che il libro l’ho letto (e apprezzato tantissimo, spoiler nel primo paragrafo) posso confermare che se io questa tesi l’avessi avuta da scrivere nel 2023 probabilmente mi sarei addottorata con due anni di ritardo per recuperare tutto quello che sarebbe uscito su Calvino, tra cui questo testo di Serenella Iovino. Però sarebbe stata una tesi diversa: più ricca, densa di nuovi…
Iperborea ha da poco inaugurato una nuova collana di saggi narrativi, proprio così, un bellissimo ossimoro, se vogliamo pensarlo tale. Si chiama “i corvi” e tra i primi titoli disponibili include un libro che mi è piaciuto tantissimo: L’uomo con lo scandaglio, di Patrik Svensson. Come mai questa affinità elettiva? Facile, conoscendo i miei gusti letterari: questo libro mette insieme il tema del mare, la curiosità, e questa particolare forma che non è totalmente scientifica come un saggio, ma nemmeno totalmente romanzesca come la narrativa. Un ibrido. Una forma che ne tiene insieme due e, secondo me, proprio in questa sua natura trova un elemento distintivo e di grande forza. Ma, come dicevo, c’è anche il mare a fondamento del fascino che promana da questo libro, fin dalla bellissima copertina blu-azzurra. Questo testo infatti è un viaggio che ci porta dal cosmo al punto di vista umano, dalla superficie alle…
Calvino è ubiquo in questo 2023 del centenario: “tutti scrivono di Calvino”, verrebbe da dire, o, variando preposizione, “tutti scrivono su Calvino”. È più raro, invece, che si scriva “con Calvino”. Non tanto una scrittura a quattro mani con Italo, che sarebbe davvero un progetto visionario e, io penso, irrispettoso. No, proprio con Calvino come materiale narrativo. Mi sono accorta, con sorpresa, che l’autore può diventare, e lo ha fatto già da tempo, materiale di scritture altrui. “Ma sei proprio un personaggio”, faceva dire Camilleri da Montalbano al suo vice Mimì Augello. Ecco, qui sarebbe un’esclamazione da rivolgere a Calvino. Non so dire se gli sarebbe piaciuto: penso di no. Fatto sta che accade. Ne ho parlato per un esempio recente e italiano: Il giardino di Italo, di Enzo Fileno Carabba, che mescola insieme aspetti biografici, domande da lettore e delicata poesia in un racconto. Poi ho scoperto che, specie…
Anni fa avevo iniziato Treno di notte per Lisbona: non era periodo, si vede, ma non sono mai andata oltre le prime 30 pagine. Leggere Pascal Mercier, in effetti, non è banale come bersi di filato un libro leggero. Ho sperimentato nuovamente questa sensazione con Il peso delle parole, un bel librone pubblicato da Fazi Editore che mi aveva affascinata per la copertina, un quadro fatto di azzurri e di uno scorcio inconfondibile per chi l’abbia visto di persona: il Molo Audace di Trieste. Sotto a uno dei tipici lampioni della città cosmopolita per eccellenza passeggia un uomo. Scopriremo presto, dalla prima pagina, che si tratta di Simon Leyland, che di mestiere fa il traduttore. Il libro si apre con il suo arrivo a Londra dove viene accolto con un “welcome home”: cosa c’entra Trieste, dunque? C’entra, c’entra. Adagio adagio il lettore conosce questo strano personaggio affascinato da una cartina…
C’è una contraddizione bellissima dentro la biografia di Italo Calvino scritta da Antonio Serrano Cueto: Calvino ha sempre dichiarato di non amare l’autobiografia, ragione per la quale ci ha fornito, tra le righe dei suoi testi narrativi e saggistici, poche informazioni su di sé. E allora di cosa constano le quasi 500 pagine di questo poderoso volume uscito ad aprile 2023 per i Baobab di Mondadori? Di un sacco di informazioni che, con perizia e con visione ampia, restituiscono un ritratto di Calvino: uno dei più completi che mi sia capitato di leggere, uno dei più aggiornati. Prova ne è l’estesa bibliografia che accompagna il volume e che include testi di e su Calvino, ma anche archivi. Insomma, lo spagnolo Antonio Serrano Cueto, studi di filologia classica alle spalle e attualmente insegnante di filologia latina, con il suo sguardo defilato, oltre il confine e fuori dal conciliabolo degli italianisti e…
Qualcuno potrebbe essere in difficoltà davanti alla domanda “Qual è il tuo incipit preferito della letteratura italiana?”, ma io ho da anni la risposta: Enigma in luogo di mare, un romanzo di raffinata intelligenza scritto a quattro mani da Fruttero e Lucentini e uscito nel 1991. È un giallo, con tanto di omicidio e indagine, ma è soprattutto il romanzo di un luogo e uno spaccato sociale con una magistrale costruzione del cast di personaggi. Un romanzo bellissimo, che con questo articolo c’entra perché è tutto ambientato nel luogo che fin dall’incipit è protagonista: la letteraria pineta della Gualdana, alias la pineta di Roccamare alla quale Alberto Riva dedica il suo Ultima estate a Roccamare (Neri Pozza, 2023), storia e ricerca in cui confluiscono tante storie e voci di artisti e intellettuali che proprio dal quel luogo hanno tratto linfa e che su quelle spiagge hanno tratteggiato momenti di vita…